Home page | Le basi teoretiche e le caratteristiche del Counseling-Coach Translife

MILANO

Le basi teoretiche del Counseling-Coaching Translife®‎

BENVENUTI


In questa pagina iniziale cercheremo di aiutarti ad immaginare il percorso che ha portato da basi filosofiche e psicologiche, a creare i format che oggi vengono chiamati coi nomi di Counseling-Coach Translife ® ‎, fino ad entrare nei fondamenti scientifici della Scuola.


In relazione a questi fondamenti, tratteremo in questa pagina anche delle basi teoretiche della scuola: la scoperta della doublematrix in relazione alla teoria generale dell'uomo e del sociale e la fondazione della PLS ® (Psicologia della liberazione del Sé), a cui la scuola si ispira.


Il gruppo di lavoro della Scuola di Counseling-Coach Translife®‎, comprende lo scopritore della doublematrix, i fondatori della PLS (Psicologia della liberazione del Sé) e la fondatrice dell'Accademia del  "Tantra dell'Origine".

 
 

Alla fine di questa pagina troverai i pulsanti di accesso per:

 

Il PERCORSO EVOLUTIVO INDIVIDUALE PER TRASFORMARE LA PROPRIA VITA, attraverso il supporto di un counselor-coach Translife.

 

Come si snoda il PERCORSO FORMATIVO per chi intende DIVENTARE UN COUNSELOR-COACH Translife, le modalità ed i programmi.

 

INIZIAMO

 

Cos'è il COUNSELING - Definizione classica


Il counseling è un intervento breve di supporto, basato su dialogo e homework, che si pone l’obiettivo di rendere migliore la qualità della vita delle persone.

Lavora affinando le capacità d'introspezione dell’individuo rispetto al suo momento presente, senza entrare in alcuna analisi dell'inconscio.

Si occupa di accompagnare il percorso di consapevolezza di chi vuole superare proprie difficoltà dovute a situazioni di tensione interna, tra cui: prendere decisioni per il futuro professionale, migliorare le relazioni interpersonali, trasformare stati di crisi personale, lavorare su processi evolutivi, ecc.

E' un viaggio all'interno di sé, alla scoperta di risorse e abilità rimaste sopite, mirato alla soluzione di uno specifico problema o al raggiungimento di un unico obiettivo, fissato con chiarezza all’inizio del percorso.

Cos'è il COACHING - Definizione classica


Il coaching è una metodologia di sviluppo personale, fondata sull'accrescimento del potenziale creativo e dell'ottimizzazione dei talenti a disposizione dell’individuo. 

Prevede di stabilire assieme (rapporto tra Coach e assistito) tempistiche e modalità operative d'intervento, in vista del raggiungimento di un unico ben definito obiettivo personale, relazionale, professionale o sportivo, in un comune accordo quindi fra Coach e assistito.

 

Cos'è il COUNSELING-COACHING Translife


Nella nostra SCUOLA questi due approcci precedenti, più orientati da una parte all'ascolto, dall'altra all'azione concreta, vengono rielaborati in una modalità operativa completamente nuova.  

Per comprendere a fondo le basi scientifiche e spirituali, su cui si basa il nuovo approccio, è necessario conoscere le tre fasi principali della RICERCA che l'hanno ispirata e che ne rappresentano la fondazione:

 

1. FOCALIZZAZIONE TEORETICA

La focalizzazione della doublematrix - Teoria generale dell'uomo e del sociale.

 


2. RIFONDAZIONE della PSICOLOGIA

La PLS (psicologia della liberazione del Sé).

La rivoluzione nell'ambito della psicologia che ha fatto seguito alla focalizzazione della doublematrix.

 


3. CREAZIONE del METODO ATTUATIVO

La Scuola di Counseling-Coach Translife.

La scuola che si fonda sulla PLS (Psicologia della liberazione del Sé).

Le basi teoretiche su cui si fonda la Scuola di Counseling-Coach Translife

La focalizzazione della doublematrix

Teoria generale dell'uomo e del sociale

Nel libro l’Uomo Originale Libero – Translife Revelation, il filosofo, scrittore, ricercatore indipendente e guida spirituale, Giancarlo De Vivo ‘Almalibre Rebelde’ descrive come è pervenuto a focalizzare la doublematrix e le basi scientifiche della scoperta.

In una precedente fase della sua vita, Almalibre  (Giancarlo De Vivo) ha portato la rete internet nel sud Italia, intuito e realizzato per primo in Italia i sistemi di e-commerce con carta prepagata e le reti di betting on line. Questi sistemi di marketing e di formazione innovativi hanno portarono le sue aziende a divenire leader di settore. Un visionare sempre un passo più avanti che è riuscito nella sua vita a trasformare l'intuizione, in fatti concreti.


La specie umana viene dall’Africa: i nostri progenitori che vivevano sugli alberi, circa 7-15 milioni di anni fa, a causa della scomparsa della foresta pluviale, si trovarono a terra, indifesi a fronteggiare i predatori.

Molte specie si estinsero o si modificarono per sopravvivere nel nuovo habitat. Quella dei nostri progenitori, già dotati di un cervello di circa 400 grammi, creò piccoli gruppi composti da individui, che andarono a specializzarsi nel tempo, svolgendo compiti sempre più appannaggio del gruppo.

Questo processo oggi si studia anche nelle scuole del nostro paese.

Vennero in quel momento poste le basi per la nascita di un Superorganismo, come viene definito in biologia, con la caratteristica dell’eusocialità.

La caratteristica fondamentale di un superorganismo eusociale consiste nella cessione di istanze basilari da parte degli individui, che lo compongono, in favore del prosperare del gruppo cui appartengono. Ciò determina un processo di involuzione e di allontanamento dalla natura e dalla ricerca spontanea della felicità individuale, che invece sono tipiche di ogni altro essere vivente.

Allo stato attuale sono solo dieci le specie ancora sottoposte a superorganismo eusociale (formiche, api, termiti, ecc.). Come fu nel caso dei nostri progenitori, esso non venne installato per scelta, bensì per pura necessità di sopravvivenza.

I meccanismi secondo cui il super-organismo eusociale si evolve nel tempo e seleziona ciò che più gli è utile, di generazione in generazione, sono simili a quelli descritti dal darwinismo-sociale.

Questo è il primo tassello del processo di involuzione, che ha coinvolto la specie umana. Almalibre Rebelde lo identifica con il nome di MATRICE-VIVENTE.


Grazie alla comprensione di questo processo involutivo, possiamo oggi definire con certezza che la società non è una creazione degli uomini, ma semplicemente il modo in cui gli uomini stessi chiamano la loro matrice-vivente di appartenenza.

 

Gli uomini vengono così assimilati dalla matrice-vivente, divenendo cellule inconsapevoli specializzate dello stesso macro-organismo matrice. Sarebbe, infatti, impensabile che un essere vivente possa cedere la sua felicità e la sua libertà al gruppo e ai suoi interessi, se fosse completamente a conoscenza del processo.

La matrice-vivente ha quindi vita propria e segue esclusivamente i suoi interessi. Come dimostrato anche dal padre della sociologia moderna Émile Durkheim, ogni fenomeno sociale ha le sue origini in un precedente fenomeno sociale e non in cause legate all’azione del singolo individuo.

A questo punto, è necessario comprendere e svelare come avviene il processo di assimilazione degli individui, da parte della matrice-vivente e come la matrice riesce a gestire gli uomini, nel tempo.

Anche su questo la scienza ci dà la risposta. Già Freud, focalizzando il super-io, aveva concettualizzato l’esistenza di meccanismi che gestivano la natura dell’uomo, piegandola alle necessità sociali. Secondo Freud, il super-io si origina dall’interiorizzazione dei codici di comportamento, divieti, ingiunzioni e schemi di valore (bene/male; giusto/sbagliato; buono/cattivo; gradevole/sgradevole), che il bambino attua all'interno del rapporto con la coppia dei genitori.

Normalmente quindi sono i genitori che danno inizio al processo di assimilazione delle nuove cellule-uomo (i figli), coadiuvati dai media, dalla scuola, dalle canzoni, dalle favole, dai film, dai parenti, dalla letteratura, ecc, ecc. Gli assimilati quindi e chi è nel processo, aiutano tutti gli altri attori di quella che potremmo definire come “la divisione assimilativa” della matrice-vivente.

Il super-io che a questo punto diviene qualcosa di molto più ampio di quanto focalizzato da Freud all’epoca, è paragonabile ad un vero e proprio programma software. Questo modulo artificiale guida la persona nel suo divenire, convincendola che è il ‘programma’ a rappresentare realmente ciò che è, e non più la sua essenza originaria, frutto del genotipo. In altre parole, l’individuo smette di essere tale fin dalla nascita, in favore del programma con cui finisce ben presto per identificarsi totalmente. Perdendo così il contatto con sé, in profondità e con la propria intima natura.

Almalibre Rebelde chiama questo software ‘programma-schiavizzante’.

Fin qui abbiamo definito in estrema sintesi la doublematix, di cui parla Almalibre, e le sue implicazioni sul piano psichico e sociale. Per accedere ad una comprensione più ampia di cosa sia la matrice-vivente, di quale sia la natura reale dell’uomo, del suo genotipo e di come funzioni il programma-schiavizzante, è necessario leggere il suo libro.

È importante qui intanto sottolineare un punto fondamentale. Se l’uomo agisce, pensa e prova emozioni sulla base di istanze del programma-schiavizzante e non della sua essenza genotipica originaria, vuol dire che nei secoli la psicologia ha sbagliato completamente strada. Vuol dire che la psicologia si è illusa di studiare l’uomo, mentre stava studiando in realtà il suo programma-schiavizzante. Stava escogitando metodi ed espedienti per “aggiustare” il programma-schiavizzante installato sull’individuo, per renderlo più funzionale agli interessi della matrice-vivente e non per curare l’uomo, eliminando il programma stesso e riportandolo a sé. Alla sua natura e alla sua originalità.
Come afferma Almalibre, poiché i programmi-schiavizzanti per meccanismi casuali e causali intrecciati tra loro, sono tutti diversi l’uno dall’altro (così come sembrano diverse le persone da lui definite ‘cellule-uomo assimilate’), gli studi di psicologia sono di fatto caduti nella soggettività più assoluta, portando la psicologia stessa a uscire dalla categoria di quanto chiamiamo “rami della scienza”. Ciò è asserito e ammesso anche da molti docenti universitari di psicologia e tanti ricercatori di settore.

 
Infatti, già nei testi attraverso cui avviene l’istruzione universitaria e il primo indirizzo al tirocinio di psicologi e psicoterapeuti, rispetto alla diagnosi e cura di un unico problema viene proposta una moltitudine di approcci. Non si va mai oltre alla descrizione comparata di teorie fumose, anche tra loro molto diverse. Quindi in questo ambito si presuppone solo in modo vago. Si finisce per parlare di percentuali di ‘successo’ di un determinato metodo piuttosto di un altro a proposito di un’unica semplice casistica. Raramente queste percentuali superano il quoziente del 60-70%, anzi questo livello viene già definito un ottimo risultato. E’ chiaro che non siamo di fronte a qualcosa di certo e realmente frutto del metodo scientifico.

La focalizzazione della doublematrix ha cambiato quindi definitivamente la visione di cosa sia l’uomo e come funzionino i suoi processi vitali. Tutto viene così riportato a parametri di semplicità e limpidezza. Questa definizione, tornata di nuovo oggettiva e scientifica, può anche spaventare. Viene finalmente chiarito però come l’uomo allo stato attuale sia paragonabile ad uno schiavo, che agisce inconsapevolmente in favore degli interessi di un altro soggetto, la matrice-vivente e non della propria intima natura e felicità. Per comprendere meglio questo scenario, uscendo dall’aspetto strettamente scientifico, possiamo riferirci alle vicende descritte nel celebre film ‘The Matrix’. In realtà le maglie interlacciate dei meccanismi eusociali, cui siamo sottoposti, sono persino più invasive e potenti, ma l’aver definito una direzione chiara di uscita rende il percorso Translife efficace e risolutivo.
Attraverso questa nuova consapevolezza, supportata dal confronto multidisciplinare di più elementi scientifici, descritto nel libro “L’Uomo Originale Libero – Translife Revelation”, è iniziato un processo che porterà la psicologia negli anni a venire ad assurgere al ruolo di scienza, che le compete per origine e natura. 

La focalizzazione della doublematrix rappresenta quindi l’elemento fondante della PLS (Psicologia della Liberazione del Sé) e di tutto ciò che ne deriva a cascata, come vedremo nel prossimo paragrafo.

Grazie alla focalizzazione della doublematrix, anche l’idea di cosa siano il counseling e il coaching, come modalità attuative, assume uno spessore decisamente diverso, rispetto a quanto si pensasse fino ad oggi.

Nei fatti diventa così possibile supportare l’individuo in un processo di trasformazione reale della propria vita, nell’ambito delle sue effettive possibilità del momento. Liberarsi dal programma-schiavizzante è quindi la vera definitiva soluzione e direzione, non un palliativo puramente transitorio.


La PLS "Psicologia della Liberazione del Sé"

La rivoluzione  nell'ambito della psicologia che ha fatto seguito alla focalizzazione della doublematrix


Sono Emanuela Korin Capelli, psicologa e counselor. Insieme ad Almalibre Rebelde e Kamala ho fondato la PLS (Psicologia della Liberazione del Sé) che trae i suoi fondamenti dalla focalizzazione della doublematrix, di cui parla il libro “L’Uomo Originale Libero – Translife Revelation”.

 

Questa nuova scoperta segna il passaggio dall’attuale psicologia soggettiva ad una Psicologia Oggettiva, la quale può essere equiparata ad una scienza vera e propria, poiché dotata di basi, dati e contenuti verificabili e riproducibili.

 

L’identificazione della doublematrix rivela come l'uomo comune non sia ‘normale’ in quanto uomo: le sue azioni, i comportamenti, le emozioni e i pensieri appartengono ad un programma (il programma-schiavizzante) che lo conduce, come in un sogno, a perorare gli obiettivi della matrice-vivente, anziché muoversi liberamente verso la sua auto-realizzazione e la sua felicità.

Come abbiamo evidenziato nel precedente paragrafo (La focalizzazione della doublematrix), l’uomo assecondando questo programma, per quanto inconsciamente, piuttosto che la propria natura, provoca a se stesso un’infinita serie di problematiche, in termini di salute, del sistema percettivo, del livello energetico-vitale e di tutto ciò che concerne l’uovo energetico umano.
Non essendo precedentemente a conoscenza dell’esistenza del programma-schiavizzante, tutti i tentativi di sanare l’uomo e la sua condizione, brancolavano nel buio, producendo risultati confusi e contraddittori.



L'evoluzione della psicologia nella storia

La parola ‘psicologia’ deriva dal greco “Psyche” ovvero anima e da “Logos” ovvero parola.

Quindi letteralmente significava lo studio dell'anima. Nel ‘500 e ‘600 la psicologia era ancora inscindibile dalla filosofia. Alcuni filosofi greci come Platone e Aristotele, fino ai più recenti Locke, Hobbes e Cartesio, proposero teorie concernenti la mente umana che sono tuttora alla base della ricerca psicologica.

Il significato del termine psicologia, introdotto durante il XVI secolo, rimase immutato fino al XVII quando la parola assunse il significato di ‘scienza della mente’. Nell’ultimo secolo, il significato del termine è cambiato ulteriormente, adeguandosi alle nuove prospettive e alla moderna metodologia.

 

Il XX secolo ha assistito a un florido sviluppo di differenti prospettive e visioni della psicologia, diverse sul piano metodologico e speculativo. Si è passati dallo strutturalismo al funzionalismo, dal comportamentismo al cognitivismo, dall'epistemologia genetica alla scuola storico-culturale, fino ad arrivare alle neuroscienze.

Il distacco definitivo dalla filosofia e la nascita della psicologia come disciplina a sé stante avvenne nella seconda metà dell'Ottocento, con l’integrazione nella stessa dei dati provenienti dalle Scienze Naturali. Ecco la nascita della psicologia sperimentale.

Tra il 1850 e 1870 molti scienziati, sopratutto fisici e medici, cominciarono ad occuparsi dello studio della psiche, analizzando le sensazioni, le percezioni e l'attività intellettiva con un approccio oggettivo. Questi scienziati consolidarono la nuova tendenza, impiegando nello studio della mente le metodologie applicate nelle scienze naturali.

 

Wilhem Wundt, fisiologo e psicologo tedesco, nel 1874 pubblicò Fondamenti di psicologia fisiologica, considerati il trattato inaugurale della psicologia scientifica. Wundt fondò a Lipsia il primo laboratorio di ricerca psicologica, polo attrattivo di allievi e scienziati da tutto il mondo.
Per Wundt l'oggetto della psicologia doveva essere l'esperienza immediata, contrapposta all'esperienza mediata, oggetto delle scienze fisiche. Grazie a questa determinazione e all'uso di un metodo rigoroso negli esperimenti, si strutturò definitivamente la psicologia, intesa come disciplina scientifica e accademica; gli oggetti di studio divennero la percezione, le emozioni, la memoria, il linguaggio, la personalità e molte altre funzioni e processi mentali.

Applicare in psicologia il metodo sperimentale significava osservare i fenomeni psichici (percezione, intelligenza, memoria, etc.) e i comportamenti da essi derivanti in maniera oggettiva, grazie all’attuazione di rigide procedure molto strutturate, tipiche del metodo empirico.

Quest’orientamento era fondato sullo studio del comportamento inteso come la totalità delle attività che l'organismo svolge relazionandosi con l'ambiente, passibile di misurazione attraverso strumenti fisici e verificabile da parte di qualsiasi osservatore. Venivano esclusi i dati soggettivi, in quanto non direttamente osservabili, né sottoponibili a sperimentazione.


La psicologia perse così la definizione di “studio dell'anima” per divenire una “scienza senz’anima”.

 

Il filosofo austriaco Franz Brentano, contemporaneo di Wundt, se ne distaccò, proponendo un approccio basato su un concetto maggiormente filosofico e meno sperimentale, che egli definiva “intenzionalità”.
Per decenni questi due filoni di ricerca rimasero i più diffusi nella psicologia in quanto scienza.

 

Singmund Freud fu influenzato da questi due approcci, in particolare da quello di Brentano. La sua concezione psicologica e i suoi metodi di studio, infatti, non furono influenzati dal metodo scientifico come fu invece per il laboratorio di Lipsia.

Freud non si limitò ad esaminare le sole patologie dell'essere umano, ma indagò anche i comportamenti di vita quotidiana e le loro possibili origini. La vera rivoluzione da lui introdotta fu la concezione dell'esistenza di una parte irrazionale e nascosta in ogni essere umano: l'inconscio.

 

Freud presentò anche il cosiddetto modello strutturale della mente, dove quest'ultima viene divisa in tre istanze psichiche principali: l'Es, l'Io e il Super-Io.
Tutti i suoi lavori si focalizzarono sull’obiettivo di far emergere la ‘parte nascosta’ dell’individuo.
Queste pratiche vennero raggruppate sotto il nome di psicanalisi, apportando nuovi concetti, come l'energia psichica e libidica, il conflitto psichico e i complessi, le esperienze traumatiche, i transfert e controtransfert, i meccanismi di difesa e l'analisi personale.


Per Freud ogni essere umano è costantemente coinvolto in una serie di esperienze e interazioni con l'ambiente esterno, di vario tipo e intensità. La reazione ad una stessa esperienza cambia da soggetto a soggetto e, anche nella stessa persona, è diversa a seconda del particolare momento di vita.
Fu lui ad individuare come le nostre esperienze personali dell’infanzia influiscano notevolmente sul nostro funzionamento psicologico da adulti.

Egli iniziò la sua ricerca durante il Romanticismo, epoca segnata dal risveglio delle passioni, dall'irrazionale e da tutto ciò che oggi potremmo considerare inerente all’inconscio: sogni, disagio mentale, parapsicologia. Di conseguenza con Freud, venne scardinato l'elemento oggettivo dall’indagine psicologica, per quanto quell’elemento fosse solo una verità parziale.

Fu infatti grazie a Freud che l’inconscio fu svelato e indagato, aprendo le porte ad una delle più grandi rivoluzioni del pensiero del novecento e a seguire alla focalizzazione della doublematrix.

 

Ci troviamo quindi di fronte ad un evento molto simile a ciò che accadde in quel passato che vide contrapposte le teorie di Darwin a quelle di Lamarck: avevano intuito entrambi una verità parziale. Solo dopo due secoli, con la nascita della scienza epigenetica, tornarono in luce le teorie lamarckiane.

Difatti la focalizzazione del programma-schiavizzante ci rivela come esso stesso si radichi nel sistema nervoso a livello fisico, dando vita ad una malattia che accompagnerà l’individuo, quasi sempre, fino alla sua dipartita (quasi sempre, poiché in alcuni casi, come ad es. durante l’evoluzione di una malattia terminale, il programma-schiavizzante abbandona la sua vittima prima del decesso).

Come forse avrebbe detto oggi Lamarck, in base alle scoperte dell’epigenetica, dopo l’instillazione del programma-schiavizzante l’uomo sviluppa la sua malattia (malattia di cui è inconsapevole), modificando i suoi circuiti neuronali, per adattarsi alla realtà circostante e trasmettendo poi il tutto alla prole.

Non mi dilungo oltre sulla storia della psicologia, in quanto tutto ciò che è seguito alla descrizione precedente, nella visione cristallina che ci dona la Psicologia della Liberazione del Sé, rappresenta un cumulo di teorie, ipotesi ed approcci che, nascendo da basi errate, non giungono al centro del problema di fondo: quello di far assurgere la psicologia ad una scienza che possa anche portare l’uomo alla guarigione dalle sue endemiche malattie: l’infelicità e la non-autorealizzazione; o quanto meno, consentirgli di comprendere la radice dei suoi problemi.


Perché e come torna ad essere oggettiva la psicologia? 

Prima di Freud si pensava che qualsiasi problema psicologico fosse dovuto ad un mal funzionamento del sistema nervoso e di conseguenza del cervello, e ci si riferiva alla psicologia in generale come ad una scienza oggettiva.

Freud con le sue scoperte inserì l'elemento della soggettività: il malfunzionamento non è da ricercarsi nel cervello, ma in una serie infinite di cause che comprendono l'intera vita psicologica dell'individuo fin da quando nasce.

Se nell'800, in relazione a un dato problema, si tendeva ad individuare una sola causa, dall’introduzione della psicanalisi freudiana in poi, possiamo invece determinare un’infinità di cause legate allo stesso.  In questo nuovo contesto la psicologia non è più una scienza: contiene all'interno di sé moltissimi approcci, teorici e tecnici, non finalizzati a liberare l'uomo, ma a curarne semplicemente i “sintomi”, ottenendo di farlo “stare un po' meglio di prima”.

 

Da Freud in poi si sono succeduti centinaia di ricercatori in ambito psicologico, i quali hanno sviluppato altrettante teorie. Anche fornendo spunti interessanti, hanno comunque sempre ottenuto risultati parziali e mantenuto una forte componente soggettiva. Fin qui la psicologia non viene ancora riconosciuta in quanto scienza.

 

Nasce ora, dopo la focalizzazione della doublematrix, una nuova Psicologia, la cui base è completamente diversa: semplice, essenziale ed oggettiva.

Il problema principale della psicologia è stato quello di credere che il suo oggetto di studio fosse l'uomo in quanto tale, non essendo a conoscenza che dentro ciascuno di noi ci sono due parti: la parte libera e la parte guidata dal programma-schiavizzante. L'errore di partenza è stato quello di credere che i problemi della cellula-uomo assimilata dalla matrice-vivente, fossero i problemi dell'uomo stesso.


Usiamo ora una metafora per comprendere meglio il concetto-base:
Almalibre spiega nel suo libro che non dobbiamo immaginare la mente come il ‘luogo’ in cui vive l’Essenza dell’uomo, condizionata freudianamente dal super-io, ma piuttosto come un parlamento in cui, chi detiene la maggioranza, prende le decisioni. Essendo la maggioranza, nella mente del cosiddetto uomo normale (definita nel suo libro ‘cellula-uomo assimilata’), detenuta al 99% dal programma-schiavizzante, è sempre quest’ultimo a decidere.

Con questa scoperta vengono superate tutte le visioni libertarie precedenti, per quanto avanzate, che inquadravano i condizionamenti come elementi cardine nemici dell’essenza-uomo; c’è molto di più. Con la focalizzazione delle due parti in conflitto in noi, programma-schiavizzate ed Essenza, si evidenzia che l’uomo in quanto tale semplicemente non esiste, visto che è il programma-schiavizzante a detenere la maggioranza in quel parlamento chiamato mente, fino al momento in cui non diviene consapevole del meccanismo. Fino a quel punto-cardine la cellula-uomo è definibile solo come un software impiantato in un corpo biologicamente vivo.

Le problematiche umane nascono quindi dalle incongruenze del programma stesso e dal rapporto instabile tra l’individuo programmato e il macro-organismo matrice-vivente; e solo in piccola parte dal conflitto tra parte libera residuale dell’individuo ed il suo programma-schiavizzante.

Facciamo un esempio a caso per dare tangibilità a quanto sopra, osservando il senso di inadeguatezza che contraddistingue molte persone. Può mai un animale sentirsi inadeguato vista la perfezione con cui si è forgiato insieme alla natura e visto anche che ne è parte? Certamente no. Per comprendere come ciò possa accadere, dobbiamo quindi cambiare prospettiva e riformulare la domanda come segue: può un programma essere in conflitto con un sistema operativo che deve rispondere a istanze differenti tra loro? Certamente si.

Il macro-organismo ha infatti necessità, per funzionare, di vari tipi di cellule-uomo: quelle violente e quelle pacifiste, quelle arriviste e quelle umili, quelle arroganti e quelle compassionevoli, e dovendo quindi alimentare figure così diverse tra loro, in termini di valori, nell’interazione tra la singola cellula e il macro organismo, non possono non generarsi conflitti interiori alla cellula stessa.

Facciamo ora invece un esempio di conflitto tra programma-schiavizzante e parte libera residuale, osservando cosa accade ad un’altra specie superorganismo, soggiogata dalla sua rispettiva matrice-vivente. Nel macro-organismo formiche, in relazione all’espressione della sessualità, un solo soggetto è autorizzato a farlo massivamente, ma a volte, come ci dicono gli studi più recenti, le altre formiche si ribellano e trasgrediscono, andando contro la paura di violare la norma; piccole trasgressioni per sopperire ad una vita fatta di schiavitù. E se aggiungiamo anche che le matrici-viventi devono consentire almeno un minimo di apparente libertà alle loro cellule, per garantire la tenuta del sistema e il funzionamento degli ammortizzatori sociali necessari a rendere il sistema più fluido, allora ci rendiamo conto che anche quel pizzico di trasgressione è previsto ed è utile al sistema stesso, come fosse il lubrificante di un motore.

 

È ora chiaro che la psicologia non ha mai studiato l'uomo, in quanto tale, ma il suo programma-schiavizzante. Per ogni singolo problema la psicologia corrente non individua mai una sola causa, ma un’infinita di punti d’innesco che portano l'uomo ad un livello di confusione tale da perdere il senso della verità.

L'Essenza dell’uomo non contiene problemi. Solo il programma-schiavizzante e i suoi conflitti possono contenerli. La psicologia dominante, sul piano terapeutico, non poteva e non può rendere l'uomo felice, ma solo tamponare i sintomi più superficiali ed evidenti della sua ‘malattia’.
La PLS (Psicologia della Liberazione del Sé), viceversa, smette di conformarsi al solo alleviare il malessere dell’individuo. Essa cessa in questo modo di essere utile alla società e alla matrice-vivente, inaugurando un sistema che sradica il problema dell’assistito, partendo da un unico punto di innesco, oggettivo e rilevabile. La PLS (Psicologia della Liberazione del Sé) conduce direttamente alla liberazione dal problema, in quanto il problema in sé è frutto del programma-schiavizzante e non appartiene all'Essenza dell'uomo.


La PLS (Psicologia della Liberazione del Sé) non cerca più di curare l'uomo in modo vago ma, dopo aver individuato finalmente l’errore nei tentativi precedenti, propone una via d’uscita chiara per svincolarlo dalle maglie del programma-schiavizzante. Si tratta quindi di applicare un processo sottrattivo, tenendo sempre ben presente la dualità che c'è all'interno dell'uomo, allo stato attuale.
Il nuovo focus sarà quello di cercare di riportare l'uomo verso chi è veramente, verso la sua Essenza e il suo genotipo.

Per semplificare il concetto possiamo adottare come riferimento i delfini.

Osservare questi cetacei ci può essere particolarmente utile. La quantità e complessità di circonvoluzioni del loro cervello sono analoghe a quelle del nostro; inoltre il loro quoziente numerico, fra massa cerebrale ed estensione epidermica, è all’incirca identico al nostro, pur noi confrontandoci con un ambiente aereo e i delfini con un ambiente acquatico. Ciò ai termini della nostra ricerca ha un’importanza secondaria; è fondamentale invece comprendere le relazioni naturali fra contatto dei corpi coi propri simili e con tutto l’ambiente circostante, con i conseguenti aspetti emotivi, comportamentali ecc.

 

Osservando i delfini, ci rendiamo conto che per loro i concetti di infelicità, di tristezza, di arrivismo, di coppia, di guerra e di disamore sono inesistenti. Così come lo sono per tutti gli altri animali liberi.

Solo l’uomo e le poche altre specie, accomunate dall’essere un superorganismo eusociale, vivono in uno stato di schiavitù sostenuto da un preciso schema instillato nella mente dalla matrice-vivente e finalizzato a manipolare gli uomini, al fine di fargli perseguire i suoi interessi.
Lo schema è: instillazione di false paure -> a cui seguono false soluzioni -> e consequenziali falsi obiettivi da perseguire.

Per fare un esempio:

1. Instillazione della falsa paura che è molto difficile per l’essere umano vivere una vita soddisfacente sul piano affettivo.

2. Instillazione della falsa soluzione che ciò sarà invece possibile creando una coppia e a seguire una famiglia.

3. I punti 1 e 2 porteranno l’individuo a perseguire, come obiettivo, la creazione di una coppia e di una famiglia.

A questo lavoro di cesello della matrice-vivente, fatto attraverso la sua divisione assimilativa (vedi paragrafo precedente), sono seguite per secoli, da parte della filosofia e più di recente dalla psicologia, altre varianti di false soluzioni che portano a loro volta a perorare altre varianti di falsi obiettivi.

Come scrisse Ludovico Geymonat nell’aletta di un libro scolastico, la filosofia che si studia nelle scuole superiori finisce di essere strumento di indagine e di conoscenza già dopo i greci, ossia quando tutto ciò che potremmo definire cultura passò sotto il totale controllo della chiesa.
Anche Almalibre Rebelde, definisce la chiesa come lo strumento che 2.000 anni fa permise alla matrice-vivente di ricevere l’upgrade che le consentì, nei millenni successivi, di plasmare le sue cellule-uomo assimilate, ossia ciò che noi denominiamo umanità.

 

La PLS (Psicologia della Liberazione del Sé), partendo dagli assunti sopra espressi, ha sviluppato negli ultimi anni tutta una serie di strumenti e di tecniche che servono a limitare o azzerare il controllo esercitato dal programma-schiavizzante sulle persone.

Come vedremo nel prossimo paragrafo, la scuola di Counseling-Coaching Translife aiuta concretamente le persone ad avanzare nella direzione del loro genotipo e quindi a sanare alla radice qualsiasi tipo di problema che offuschi l’esistenza dell’individuo.

La Scuola di Counseling-Coach Translife

La scuola che si fonda sulla PLS (Psicologia della liberazione del Sé)


Per comprendere a fondo le modalità operative specifiche della nostra Scuola e del nostro metodo di counseling-coaching, molto diverso da quello di tutte le altre scuole, è necessario ricapitolare brevemente quanto esposto nei due paragrafi precedenti: “La focalizzazione della doublematrix” e la "PLS" (Psicologia della Liberazione del Sé”).

 

Riassumendo in estrema sintesi, nella storia della psicologia possiamo osservare due principali linee di tendenza, di cui l’opera di Freud divenne lo spartiacque:

 

1 ) Dagli studi ottocenteschi in poi, nel proposito di risolvere il disagio mentale dell’individuo, in un’ottica quindi terapeutica, è fortemente presente la ricerca dell’elemento OGGETTIVO e scientifico. Questo aspetto positivo, poiché induceva chiarezza ed azione concreta, inquadrava purtroppo solo una parte del problema.

Il focus delle ricerche era centrato sull’anatomia dell’uomo e su eventuali malformazioni genetiche o post-traumatiche, aspetti ancora molto grossolani riguardanti una percentuale davvero esigua delle casistiche reali dei disagi definiti come “psichici”. Questa lacuna nell’orientamento portò, nel tempo, alla creazione di veri e propri mostri ‘para-scientifici’, come ad esempio la lobotomia e l’elettroshock, pessimi esperimenti in ‘vivo’, basati su teorie in fase di sperimentazione senza un fondamento scientifico consolidato.

Le lunghe battaglie per la messa al bando di queste pratiche e l’orrore per i risultati deleteri ottenuti sull’individuo, allontanarono per lungo tempo gli studiosi dall’abbracciare di nuovo, in ambito psicologico, la via scientifico-oggettiva.

D’altronde la scoperta della doublematrix, e ciò che essa avrebbe aperto in relazione alla comprensione di cosa fosse l’uomo, era ancora lontana.

 

2 ) Con l’introduzione della psicanalisi il campo d’indagine venne finalmente spostato all’interno delle esperienze di vita, considerando ed esaminando infanzia, adolescenza e vissuto personale dell’individuo. Con questo passo fu finalmente posto l’accento sull’analisi del sistema educativo e sulla sua capacità di plasmare i pensieri della persona. Parliamo di quel costrutto mentale fatto di regole, divieti e norme morali restrittive, imposte all’individuo dal sistema familiare e di riferimento, atte a vincolarlo castrando le sue pulsioni sessuali.

L’indagine psicologica comincia così finalmente a guardare nella direzione giusta, iniziando ad unire i fattori fisici, a quelli fisiologici e comportamentali.

Questo nuovo approccio non poteva comunque che contenere una forte componente soggettiva, mancando la comprensione dell’informazione madre sulla matrice-vivente e, di conseguenza, l’azione massimamente invasiva ed interferente dell’organismo eusociale ( = matrice-vivente) sull’individuo.

 

Il super-io freudiano, e in modo ancora più confuso l’inconscio collettivo junghiano, colsero intuitivamente solo in parte il ruolo devastante del passato e delle esperienze attratte che, a loro volta, andavano a creare memorie consolidate nell’individuo; memorie tramandate di generazione in generazione. Non conoscendo però la doublematrix, finirono per inserire il tutto in un calderone indistinto fatto di miti, archetipi, istanze morali ereditate, slanci misticheggianti e contenuti onirici, che ben poco avevano di chiaro e definito.

 

In questo quadro, mancando metodi operativi e direzioni verificabili e riproducibili, le possibilità di successo terapeutico erano ampiamente demandate alle sole abilità intuitive e alla somma di esperienze di guarigione dell’operatore (psicologo, psicoterapeuta o counselor). I tentativi successivi di cogliere con maggiore aderenza le ipotesi di cosa fosse e come funzionasse la mente, in relazione alla realtà psicologica dell’individuo, arricchirono la ricerca di ulteriori mille sfumature ed approcci. A questo seguì il proliferare di una miriade di scuole, ciascuna con il suo indirizzo ‘ultra-specifico’, facente capo al lavoro del singolo ispiratore.
Dall’opera dello psicoterapeuta F. Pearls si sviluppò la scuola di counseling gestaltico, da C. Rogers quello umanistico, da A. Ellis il metodo cognitivo-comportamentale, da B. Hellinger il counseling sistemico, etc.

 

Il panorama delle psicoterapie oggi disponibili è diventato così vasto, complesso e caotico da produrre diagnosi e linee-guida di cura molto spesso in totale conflitto tra loro.

A questo punto io porrei una domanda:

“Ha senso cercare di capire quale tra le proposte terapeutiche è la migliore, se non ci sono le basi conoscitive per fare una scelta che a sua volta non  poggi sull’emotività del momento?”

 

Oggi, a seguito della focalizzazione della doublematrix e la nascita della PLS (Psicologia della liberazione del Sé), diventa possibile avere una direzione precisa per tracciare il PROGRESS DELL’ASSISTITO, avvalendosi dei fondamenti oggettivi su cui si basa la “PLS”.

 

 

Frammenti di storia recente, precedenti alla focalizzazione della doublematrix.

 

Dagli anni ’50 e ’60 in poi, l’esigenza di cambiamento iniziò a farsi strada dapprima velatamente, per poi essere pienamente recepita dalla comunità scientifica. Sull’impulso degli studi ancora ‘rudimentali’ e ‘lasciati aperti’ da un discepolo eretico di Freud, Wilhelm Reich, che sviluppò le sue ricerche con estrema difficoltà, in un clima culturale completamente ostile e repressivo, maturò l’attenzione sulle interconnessioni corpo-mente-emozioni e riflesso orgasmico, unendo la necessità, sul piano terapeutico, del supporto di dispositivi e apparecchiature atte ad una rilevazione oggettiva dei dati.

 

Le nuove scoperte, in tutti gli ambiti scientifici, si sommano e aprono la strada alla focalizzazione della doublematrix.

 

Nel tempo, le istanze di cui abbiamo parlato precedentemente, produssero ricerche sempre più precise e sofisticate, oggi giunte a monitorare persino le sinapsi, i neurotrasmettitori, etc, portando all’invenzione di macchine sempre più adatte allo scopo di investigare. Dall’altra parte il nuovo impulso ha finalmente promosso lo sviluppo di approcci multidisciplinari come la PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) e le NEUROSCIENZE applicate.

 

In questo clima culturale fervido e favorevole, prende corpo la focalizzazione della DOUBLEMATRIX da parte di Almalibre Rebelde, attraverso la combinazione accuratamente rielaborata, in un’unica nuova sintesi, delle investigazioni e delle ricerche in ambito sociologico, biologico, sociobiologico, epigenetico, storico, antropologico, spirituale e di meccanica quantistica, grazie anche ai lavori di personaggi come E. Durkheim, S. J. Gould, E. O. Wilson, A. Riggs, Anderson-Higgs, S. Freud, Osho, V. Pareto, C. Darwin e molti altri.

 

Con la PLS (Psicologia della Liberazione del Sé), il focus sulla definizione, e relativa risoluzione, del disagio psicologico umano diventa finalmente chiaro. La ricerca secolare dell'oggettività in ambito psicologico giunge ad un punto d'arrivo fermo, come risultato inoppugnabile.

 

La MATRICE-VIVENTE (o superorganismo eusociale umano - generatore del FENOTIPO DI MATRICE) si è sovrapposta a quella NATURALE (generatrice del GENOTIPO e del FENOTIPO NATURALE).

 

Questa scoperta ha avuto enormi ricadute su tutto il nostro conoscere e sapere precedente.

La scoperta della doublematrix azzera completamente ogni visione, sia spirituale che scientifica, che covi in sé anche solo un vago sentore di antropocentrismo. La storia dell’uomo non può più essere vista come un PROCESSO EVOLUTIVO, ma bensì ADATTATIVO nei confronti della matrice-vivente. Essa, d’ora in poi, potrà solo essere studiata per quello che semplicemente è: la descrizione dei processi e dei programmi attraverso i quali la matrice-vivente ha schiavizzato l’essere umano, partendo dai suoi progenitori.

Al momento sappiamo solo con certezza che le specie nostre progenitrici erano frugivore e vivevano immerse in foreste lussureggianti (ovviamente nella nudità, come tutti gli altri animali) da cui traevano con estrema facilità il sostentamento.

Successivamente, scomparsa la foresta pluviale, i nostri progenitori si trovarono all’improvviso a dover sopravvivere nella precarietà e a doversi ‘arrangiare’, costretti a modificare e adattare il loro apparato digerente a favore dell'onnivorismo.

 

E' davvero difficile 'in un sol colpo' comprendere quanto tutto ciò debba comportare una rigenerazione e rifondazione, 'da capo a piedi', di quanto ognuno di noi ha costruito nel suo piccolo, nel corso della sua esistenza.
Ci vuole tempo e un lavoro su di sé intenso, che in prima battuta coinvolge il nostro piano mentale.

E' dura all'inizio rendersi davvero conto di questa necessità di ricapitolazione generale del nostro vissuto percepito, confrontandolo con l'analisi lucida del dispiegarsi degli eventi regolati, in buona parte, dal programma-schiavizzante stesso.

Inizialmente è molto difficile concepire anche solo quale sia il parametro reale di valutazione del grado di evoluzione di una specie. Veniamo tutti da una cultura, che impone a priori come dogma-madre-padre che questo parametro fondamentale sia il grado di sviluppo tecnologico di tutti gli individui sommati di una specie. Mentre è vero il contrario, esso consiste più semplicemente, e in modo auto-evidente, nel grado di felicità dei singoli individui che compongono la specie stessa.

E' duro accettare profondamente che, come umanità, al momento siamo una specie involuta, assimilata da un macro-organismo e quindi per niente avanzata.

 

Una volta accettati questi nuovi assunti di carattere generale, che rappresentano il punto di inizio da cui far partire l’inversione di tendenza della propria vita, la nuova presa di coscienza assume un sapore inizialmente ancora più amaro, ma subito dopo salvifico, molto gratificante e risanante in profondità… Soprattutto quando si inizia ad osservare e studiare come il programma-schiavizzante ha agito, e soprattutto ancora agisce, nel nostro personale livello percettivo e comportamentale.

 

Da questo esatto punto di chirurgica, precisa e concreta introspezione, inizia il nostro Percorso di Liberazione che porta ad una trasformazione finalmente concreta ed efficace della nostra vita.

 

Tutto va quindi riformulato sulla base della nuova scoperta della doublematrix. Guardiamo ad esempio al contenuto delle ricerche più recenti di una scienza appena nata e contemporanea come la PNEI, la cui letteratura viene spesso citata e portata sul palmo di mano da psicologi, psicoterapeuti e counselor olistici. Essa analizza le interazioni tra i sistemi nervoso centrale, endocrino e immunitario, nonché il loro effetto sul comportamento umano e animale, tramite studi comparati, prima di proporre interventi medici mirati e calibrati su misura. L'uso in questo campo di apparecchiature di ricerca sofisticate e di alta precisione, pur essendo un aspetto positivo, non ha portato ancora a risultati chiari ed estendibili su vasta scala. E finora non si comprendeva il perché.

 

ORA finalmente diventa tutto chiaro!

 

Con la PNEI il metodo di raccolta dei dati viene confermato come ottimale al 100%, ma quello diagnostico e poi attuativo, nati come comparativi fra uomo e animale, vanno rivisti completamente alla luce della focalizzazione della doublematrix.

 

Scopriamo adesso che la comparazione diretta su cui si basa la PNEI va riaggiornata completamente, in quanto si basa su una credenza errata.
Noi NON siamo affatto come tutti gli altri animali LIBERI. Fintanto che non iniziamo il processo di liberazione dal programma-schiavizzante, il nostro sistema nervoso centrale è completamente controllato dalla matrice-vivente attraverso programmi 'schiavizzanti' ben specifici. L'interazione coi nostri sistema endocrino e immunitario subisce continuamente l’interferenza di questa intromissione artificiale, almeno finché non ci accorgiamo della sua esistenza e ne definiamo le dinamiche limitanti.

 

Quando andremo a compiere trial e test su animali liberi o in cattività, solo da poche generazioni, dovremo ricordarci che a questi dati non potrà essere applicata alcuna comparazione diretta con quello che noi chiamiamo 'uomo' allo stato attuale, finché non inizierà a sganciarsi dai programmi che lo controllano.

 

Per comprendere le linee-guida su cui si muove il presente e l’immediato futuro, per comprendere il rapporto salute/malattia di tutti gli individui dell'attuale specie HOMO SAPIENS (= quelli che vivono al di fuori di gruppi di ricerca e di liberazione  dalle sovrastrutture generate dal superorganismo eusociale), potremo invece riferirci solo ed esclusivamente allo studio delle dinamiche che regolano le altre 9 specie assimiliate. Tenendo conto inoltre della loro storia ultra-millenaria!

La matrice-vivente delle formiche è molto più antica, e quindi più forte e strutturata, di quella che regola i nostri rapporti sociali, livelli energetici, etc. come cellule-uomo. Essa può quindi essere vista come il futuro più prossimo per l'UOMO, nel caso l’uomo continuasse a rimanere CELLULA del superorganismo eusociale.
A sua volta la matrice che regola le api impone maglie sociali e comportamentali ancora più serrate e così via. Essa rappresenta il modello d'involuzione futuro-futuro, su tempi lunghi, della cellula-uomo.

 

All'opposto, per coloro che intraprendono il 'viaggio' di liberazione, il sistema comparativo proposto dalla PNEI è valido e importantissimo.

 

Allo stato attuale non sappiamo come fossero realmente i nostri antenati prima dell’installazione della matrice-vivente che li assimilò, e forse non lo sapremo mai al 100%.  Già solo provando ad immaginare come vivevano sugli alberi, che erano frugivori e che si cibavano comodamente di quanto l’abbondanza della foresta lussureggiante gli offriva, ci possiamo rendere conto quanto noi oggi siamo distanti anni-luce da loro.

Utilizzato in questo nuovo contesto, l’approccio della PNEI ci è molto utile. Il lavoro di Liberazione del Sé passa infatti attraverso la sostituzione progressiva e calibrata di abitudini percettive, cognitive e comportamentali legate al fenotipo di matrice  (regolato dal superorganismo eusociale attraverso i programmi schiavizzanti), con nuove attitudini che tendono quanto più possibile a ripristinare e ricreare, almeno per priorità, quelle del nostro genotipo.

In biologia per genotipo si intendono tutti i geni che compongono i DNA (corredo genetico / identità genetica / costituzione genetica) di un organismo o di una popolazione. Ogni gene, singolarmente e/o in modo cooperativo, contribuisce in maniera diversa allo sviluppo, alla fisiologia e al mantenimento funzionale dell'organismo.

Ma cosa intendiamo noi per genotipo? Per avere una visione limpida dei meccanismi con cui lavora la doublematrix, è essenziale ricordarci che, per quanto siamo un tutt'uno con l'universo, siamo anche dei microcosmi sul piano funzionale (cellule); ed esattamente come avviene nel dualismo onda-particella, il nostro corpo dopo l'assimilazione contiene due fenomeni: la parte assimilata, ovvero il programma-schiavizzante e quindi il fenotipo di matrice, e quella residuale libera, che si ispira al genotipo.  

Quindi per genotipo, nella Psicologia della Liberazione del Sé, si intende la parte libera (essenza) residuale dell'uomo.

Anche il termine fenotipo, se applicato all’uomo che vive nei paesi cosiddetti progrediti, va rivisto come significato. Difatti per gli animali liberi esso è il frutto dell’interazione tra il genotipo e l’ambiente circostante (natura); e siccome per i superorganismi eusociali, l’ambiente circostante è plasmato dalle loro rispettive matrici-viventi, dovremo chiamarlo, per distinguerlo, fenotipo di matrice.

 

Ecco che la PNEI, attraverso le sue analisi di dati così precisi e determinati oggettivamente, provenienti dallo sviluppo di dispositivi elettronici ad alta precisione per il rilevamento del funzionamento di sinapsi, neurotrasmettitori, etc. e soprattutto tramite quel ponte di confronto scientifico istituito con animali liberi (o in cattività da poche generazioni), è stata di gran supporto per chi ha gettato le basi del lavoro di Liberazione del Sé. Rivista ora in modo corretto, alla luce della scoperta della doublematrix, essa ha fornito importanti tracce e indizi sul recupero del nostro genotipo.

Per questo motivo Almalibre ha dedicato ampio spazio nel suo studio, contenuto nel libro “L’Uomo Originale Libero – Translife Revelation”,  al livello cognitivo e comportamentale di una specie di mammiferi a noi affini per caratteristiche fondamentali: i delfini. Questi aspetti simili e primari sono essenzialmente due: noi condividiamo con i delfini la medesima complessità di circonvoluzioni del cervello e lo stesso coefficiente numerico nel rapporto fra volume del cervello stesso ed estensione dell’epidermide. Sono dati di cruciale importanza per comprendere come una specie si muove nello spazio e soprattutto si interrelaziona con l’ambiente esterno a sé.

Dalle considerazioni fatte finora, risulta chiaro il perché nella nostra Scuola di Counseling-coach Translife, operiamo una netta distinzione nelle modalità di diagnosi, nel metodo attuativo e nelle proposte di soluzione fra:

1) la cellula-uomo CONSERVATRICE che sceglie di continuare a vivere nel rispetto totale delle regole imposte dalla doublematrix e cerca una RICONFIGURAZIONE del proprio programma, più adatta al suo percorso di vita, e…

2) chi decide di iniziare un LAVORO SU DI SE' per SCIOGLIERE passo dopo passo, in modo chirurgico, i legami con quelle regole stesse.

 

Per i primi seguiamo un programma più light, che li aiuti semplicemente a ‘stare meglio’.
Per i secondi viene stilato un percorso su misura, ad hoc: un piano individuale d’uscita, per step, dalle maglie tessute dal programma-schiavizzante. E’ una vera trasformazione rivitalizzante, in direzione della propria completa auto-realizzazione.

Si tratta di un processo delicato e consistente, che non si può sbarazzare delle regole di matrice né in un colpo solo, né in toto. Ogni step concreto, compiuto nella direzione della liberazione e quindi della riacquisizione di 'porzioni di genotipo', produce nell'individuo (che sta progressivamente tornando tale), già nell'immediato, più forza interiore, coraggio, lucidità, felicità e stabilità nel sentimento naturale di Amore Incondizionato.

 

Queste qualità naturali, che vengono mano a mano reintegrate grazie al susseguirsi programmato di consapevolezze ed esperienze nel percorso Translife, si traducono a livello fisiologico nel ripristino della distanza salutare, originaria fra i livelli di serotonina e dopamina (alti) e quelli di ossitocina (bassi).

Utilizzando il linguaggio tipico dell’olistica e delle tradizioni spirituali, tutto ciò è verificabile come un processo calibrato di graduale correzione della distorsione del II chakra, perpetrata dal superorganismo eusociale ai danni dell’individuo.

Andiamo ora ad approfondire questo concetto; a porlo sotto una lente d'ingrandimento, essendo proprio questo uno degli aspetti specifici della nostra Scuola e del nostro metodo attuativo.

 

 

Distorsione del secondo Chakra e serotonina


I chakra sono centri energetici che attraversano il corpo e i meridiani dei canali. Essi hanno il compito di “ricevere e distribuire” la nostra energia vitale. Ogni chakra determina una specifica funzione energetica. Il secondo chakra, in particolare, si trova a livello della pancia, sotto l'ombelico ed è associato alla gioia, alla creatività, all'espressione dell'energia vitale attraverso il contatto dei corpi e all’appagamento in tutte le sue sfaccettature. Corrisponde internamente all'intestino, luogo dove si trovano il 90% delle cellule che producono la serotonina, l'ormone del coraggio e della felicità.

La maggior parte dell'energia usata dalla matrice-vivente viene impiegata per distorcere il secondo chakra, abbattendo i livelli di serotonina prodotti dall’organismo, o distraendo la serotonina in rapporto alla sua funzione originaria.

 

La serotonina è l’ormone del coraggio di esprimere se stessi ed è per questo che è chiamato ormone della felicità. Se però viene utilizzata per tamponare gli pseudo problemi generati dal programma-schiavizzante, si produce un abbassamento di serotonina nell’organismo, non in termini assoluti, ma bensì in rapporto a quella che era la sua funzione originaria.  Altro modo che usa la matrice-vivente, tramite il programma-schiavizzante, per abbattere i livelli di serotonina, e quello di castrare l’espressione della sessualità. Difatti durante il contatto dei corpi vengono rilasciate abbondantemente sia dopamina che serotonina.

 

Abbassando il livello di serotonina, e quindi rendendo l'uomo meno coraggioso e felice, diventa più facile per il programma-schiavizzante assimilare la cellula-uomo e infondergli paure di tipo psicologico (paura della povertà, paura di non avere una vita affettiva soddisfacente, di non realizzarsi socialmente, paura del giudizio degli altri ecc). E sono proprio queste ultime, ad impedire all'uomo di vivere nella sua dimensione spazio-temporale naturale.

L'obiettivo della matrice è quello di creare illusioni, false credenze e falsi problemi, nella mente dell'uomo. Esso va il tal modo ad identificarsi in quei falsi problemi e di conseguenza sviluppa quella che chiamiamo 'depressione'. La maggior parte delle persone infatti, vivono, in uno stato costante di depressione in modo del tutto inconsapevole; essendo quindi tutte parzialmente depresse a priori, non hanno un metro di paragone per poterlo comprendere.

 

Provocando la distorsione del secondo chakra si va, inoltre, a sopprimere l'energia vitale. Sappiamo che la libera espressione del prana, del qi e del riflesso orgasmico sono la maggior fonte di felicità per l'uomo. Reprimendo questa energia la matrice-vivente può raggiungere il suo scopo di assimilazione attraverso un contatto dei corpi deprivato di naturalezza e spontaneità gioiosa e giocosa, verso un approccio irrigidito, schematico, meccanico quasi esclusivamente penetrativo, mimando un atto volto alla procreazione e non alla rigenerazione energetica.
Il suo obiettivo, successivamente, tramite i sistemi educativi più o meno impositivi, è quello di assimilare le nuove cellule (i bambini), e quindi assicurarsi la sopravvivenza, mano a mano che le vecchie cellule-uomo muoiono.

 

Sappiamo, alla luce di quello che abbiamo appena descritto, che la doublematrix spinge invece verso la produzione di un altro ormone: l'ossitocina, considerato in primo luogo, l'ormone dell'attaccamento agli altri. In questo modo, la doublematrix rende l'ossitocina un'antagonista della serotonina. Se l'ossitocina viene prodotta in eccesso, non solo le persone sviluppano un attaccamento smisurato verso  determinate figure significative, per esempio attraverso la creazione della coppia, ma suggerisce anche che l'uomo non è 'nulla' se non realizza questo schema.

L’eccesso di ossitocina influisce anche sulla produzione di dopamina. La dopamina è un ormone che viene rilasciato nell'organismo attraverso l'espressione del contatto prolungato dei corpi. Questo ormone dona un senso di appagamento intenso, e crea motivazione a ripetere l'azione gratificante.

Quando un’esperienza è riconosciuta come gratificante dal nostro cervello, la dopamina è responsabile della tendenza a ripetere tale esperienza nel tempo. Per questo essa è così importante nella Liberazione. E’ infatti proprio il suo rilascio, programmato e calibrato, a fissare le nuove esperienze genotipiche -ricreate ad hoc nel percorso di Liberazione- e strumento del progressivo disfarsi delle memorie legate alle esperienze del fenotipo di matrice, meno gratificanti.

 

La matrice-vivente ha selezionato minuziosamente nel tempo tutto ciò che gli era utile per schiacciare la natura dell'uomo. Questo spiega perché il movimento della Liberazione del Sé, nato dopo la scoperta della doublematrix, rappresenta una sintesi storica, umana, spirituale e anche chimica, innovativa.

Possiamo dedurre che senza alzare i livelli di serotonina e di dopamina, abbattendo al contempo quelli di ossitocina, diventa impossibile liberarsi.

 

Solo attraverso la CONSAPEVOLEZZA mentale di come funziona la matrice, e soprattutto l’ESPERENZIALITA’ pratica diretta, è possibile riportare questi ormoni in equilibrio e andare a sovrapporre alle vecchie memorie fenotipiche di matrice, nuove memorie di libertà che verranno registrate nel nostro cervello, creando un reale cambiamento nella persona.

 

Abbiamo così individuato all’unisono le due linee-guida principali del nostro metodo attuativo specifico, quelle che caratterizzano l’unicità della nostra Scuola di counseling-coaching:  

1 - CONSAPEVOLEZZA tramite la liberazione del piano mentale, che diventa sempre più lucido nell'introspezione, nella ricapitolazione del passato e nel cogliere le linee d'interferenza epigenetica nel proprio albero genealogico e nel proprio sistema psichico (mappatura). 

2 - ESPERIENZA attraverso lo scioglimento e la progressiva rimozione dei blocchi emotivi ed energetici nell'individuo. Prima tramite homework, successivamente col lavoro più centrato sul contatto dei corpi, nei ritiri in Oasi.

 

A seconda delle esigenze del singolo individuo che intende liberarsi e del punto di partenza da cui muove la sua ricerca, viene proposto un preciso PIANO DI USCITA. Esso contempla una fase iniziale più orientata al:

 

1 - MENTAL COACHING per chi ha come obiettivo la soluzione completa di problematiche correlate all'ambiente di lavoro, all'auto-costruzione o ricerca del lavoro, alla scoperta dei propri talenti, alla perdita o all'abbandono di una persona cara o amata, alle dinamiche del sistema relazionale familiare e di gruppo di riferimento (anche spirituale).

 

2 - COUNSELING A MEDIAZIONE CORPOREA per chi manifesta come intenzione principale il desiderio di riequilibrio profondo di dinamiche della sfera emotiva relazionata all'intimità, dei blocchi energetici nel fisico, del contatto dei corpi, etc.

 

Per chi invece cerca semplicemente di 'stare meglio' e lavorare su di sé in modo meno chirurgico e radicale, senza intervenire direttamente sull'individuazione e allentamento dei Gangli di matrice, si procede sempre attraverso il duplice approccio (consapevolezze accanto ad esperienze in homework), ma con l’impiego e l’utilizzo di strumenti trasformativi meno profondi ed incisivi.

 

Attraverso il contatto dei corpi, solo se mirato e calibrato ad alzare i livelli di dopamina e serotonina, è possibile riportare questi ormoni alla loro normale funzionalità.

Quando si vanno a creare nuove esperienze, relative a scenari collegati alle vecchie memorie di matrice, si passa attraverso questi step:

1) Il quadro del nuovo scenario giunge, attraverso i sensi, all’amigdala, che a fronte di una situazione in apparenza già vissuta, non può collegare i risvolti reali dell’esperienza in corso, con quelli vissuti nel passato;

2) negli istanti a seguire, NON si andrà a creare una nuova memoria negativa poiché non verranno 'intasati' i potenziali processi di valutazione delle aree subcorticali;

3) gli input arrivano a questo punto alle aree subcorticali che oltre a prendere atto dell’informazione non negativa proveniente dall’amigdala, valutano anch’essi lo scenario in essere, come non pericoloso.

 

Ripetendo il meccanismo più volte, le precedenti memorie ed emozioni di taglio negativo, registrate, verranno completamente “coperte” da quelle nuove (sovrapposizione delle vecchie memorie fenotipiche di matrice, con nuove memorie di taglio genotipico).

 

 

La tecnica della maieutica


La maieutica è l'arte di aiutare la persona a 'partorire' la verità da dentro di sé.

 

Almalibre nel libro L’Uomo Originale Libero – Translife Revelation, parla proprio di 'maieuto-spiritualità'. 

Questo approccio prevede un avvicinamento personalizzato e centrato sull'interlocutore, basato sulla focalizzazione delle sue principali problematiche frustranti. Ciò serve per capire in quale quadro di matrice si trova il suo cervello in un preciso momento, e quindi, quali siano i suoi pensieri che a loro volta hanno creato il suo falso sé attuale, ovvero il programma. L'analisi di questi aspetti specifici avviene attraverso il dialogo maieutico. In questo modo, sarà il 'nuovo se stesso', che emerge dall'introspezione e da ricapitolazioni accurate del vissuto, a desiderare nuovi scenari di vita verso cui dirigersi. Tutto il processo avviene tramite una modalità circolare e olistica.

Con l'azione maieutica, si porta la persona a scoprire chi è lei veramente, focalizzando e osservando le sue dinamiche interne col fine di trasportala in una realtà in cui la causa prima della problematica non è il problema in sé, bensì l'inesistenza del problema stesso.

 

Dopo lo step di connessione con la mente dell'assistito, viene creato per lui uno scenario parallelo confacente, dove il problema in realtà non esiste. Una volta sviluppato un gradiente consistente di libertà interiore nell'individuo, il problema viene a dissolversi gradualmente da sé. Da lì, anche tutti gli altri problemi correlati, a cascata, si dissipano. Usando questa tecnica, le dinamiche di disagio interiore si risolvono nel giro di poco tempo: focalizzandone con precisione l'origine innaturale, perdono tutto il loro spessore.

Sessioni individuali di Counseling-Coach Translife

Come sono strutturate ai tempi del coronavirus

Il percorso della Scuola per Counselor-Coach Translife

Il percorso formativo